News
Immissione acustiche – tollerabilità – art. 844 c.c.
Corte di cassazione -sezione seconda – relatore Giannaccari – ord. 21479 del 31/7/2024
Vi può essere violazione del limite di normale tollerabilità di una immissione acustica anche quando questa non superi i limiti previsti dal dall’art.4 del D.P.C.M. del 14.11.1997, norma che prevede la saluta pubblica mentre tra privati si applica l’art. 844 c.c.
Mantenimento – figlio maggiorenne – condizioni
Corte di cassazione -sezione prima – relatore Reggiani – ord. 24391 del 11/9/2024
La Corte e il figlio maggiorenne economicamente non autosufficiente. Onere della prova e condizioni per il mantenimento.
Accettazione tacita di eredità – richiesta di voltura catastale di immobile
Corte di cassazione -sezione terza – relatore Rossi – ord. 22769 del 13/8/2024
La richiesta di voltura catastale implica la volontà di accettare l’eredità in quanto non è un atto che ha solo rilevanza tributaria, come, invece, la denuncia di successione, del che costituisce accettazione tacita di eredità.
Rca – Scatola nera – prova legale – limiti
Corte di cassazione -sezione terza – relatore Rossello- ord. 13725 del 16/5/2024
Poiché l’art 145 bis del D. Lgs 209/2005 è rimasto privo di attuazione in quanto i relativi decreti, previsti dall’art. 132 bis, non sono mai stati emanati, non è possibile attribuire valore legale ad un dato raccolto da uno strumento prodotto da un privato per un privato senza che sia assoggettato a qualsivoglia forma di controllo o al rispetto di determinati parametri
Pignoramento presso terzi – debitore residente all’estero – competenza
Corte di cassazione -sezione prima – relatore Valitutti- ord. 22302 del 7/8/2024
La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 22302/24, pubblicata in data 7 agosto 2024, ha stabilito che, nell’espropriazione presso terzi nei confronti di debitore residente all’estero, in deroga alla regola di cui all’art. 26 bis c.p.c., la procedura deve essere instaurata avanti il tribunale ove risiede il terzo pignorato. E’, infatti, applicabile la disciplina generale dell’art. 26 c.p.c. ed è, quindi, competente il giudice del luogo ove si trova il bene o il credito da sottoporre ad esecuzione.
A conferma di ciò, l’art. 32, 2° comma della Convenzione di Bruxelles del 27 settembre 1968, concernente la competenza giurisdizionale e l’esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale, prevede che – se la parte contro cui l’esecuzione è promossa non è domiciliata nel territorio dello Stato richiesto – la competenza è determinata dal luogo dell’esecuzione.
Danno – prova – preventivo
Corte di cassazione -sezione terza – relatore Pellecchia- ord. 17670 del 26/6/2024
Erra il giudice che ritiene non provato un danno (nella specie a un autoveicolo, ma il principio vale anche per altri beni) per il solo fatto che il danneggiato ha prodotto un preventivo e, quindi, non ha provato l’esborso. Il danno, infatti, prescinde dall’avvenuto esborso (che può essere successivo e non già esistente al momento della domanda giudiziale).
“La “perdita subita”, con la quale l’art. 1223 cod. civ. individua il danno emergente, non può essere considerata indicativa dei soli esborsi monetari o di diminuzioni patrimoniali già materialmente intervenuti, ma include anche l’obbligazione di effettuare l’esborso, in quanto il vinculum iuris, nel quale l’obbligazione stessa si sostanzia, costituisce già una posta passiva del patrimonio del danneggiato, consistente nell’insieme dei rapporti giuridici, con diretta rilevanza economica, di cui una persona è titolare: così, tra le decisioni più recenti, Cass. 06/10/2021, n.27129; v. Cass., 10/11/2010, n. 22826, e, conformemente, Cass., 10/3/2016, n. 4718)”
Azione diretta ex art. 149 c.d.a.p. – sinistro avvenuto in area non equiparabile a quella privata – ammissibilità
Corte di cassazione -sezione terza – relatore Rossetti – ord. 8244 del 27/3/2024
L’art. 122 cod. ass. deve essere interpretato in modo conforme al diritto comunitario, con la conseguenza che “per circolazione su aree equiparate alle strade va intesa quella effettuata su ogni spazio ove il veicolo possa essere utilizzato in modo conforme alla sua funzione abituale”. (Sez. U – , Sentenza n. 21983 del 30/07/2021, Rv. 661872 – 01). Reputa opportuno la Corte aggiungere, a fugare il rischio di dubbi ulteriori nella fase di rinvio, che l’art. 122 cod. ass. è norma generale che fissa i presupposti di tutte le azioni previste dal codice delle assicurazioni: quella diretta contro l’assicuratore del responsabile (art. 144 cod. ass.); l’azione diretta contro l’assicuratore del danneggiato (art. 149 cod. ass.); l’azione nei confronti dell’UCI (art. 126 cod. ass.); l’azione contro l’impresa designata per conto del Fondo di garanzia (art. 283 cod. ass.); l’azione contro il commissario liquidatore dell’impresa in l.c.a. che sia stato autorizzato a liquidare i sinistri (art. 294 cod. ass.).
Impresa familiare ex art. 230 bis cpc -convivente di fatto
Corte costituzionale sentenza n. 148/2024 del 25-7-2024
La Corte
1) dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 230-bis, terzo comma, del codice civile, nella parte in
cui non prevede come familiare anche il «convivente di fatto» e come impresa familiare quella cui collabora
anche il «convivente di fatto»;
2) dichiara, in via consequenziale, ai sensi dell’art. 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87 (Norme sulla
costituzione e sul funzionamento della Corte costituzionale), l’illegittimità costituzionale dell’art. 230-ter
cod. civ.
Danno – prova – Nesso di causalità – perdita di chances
Cassazione –sezione lavoro – rel. Sarracino – ord. n. 18568 del 8/7/2024
Il criterio eziologico del “più probabile che non” è lo strumento di accertamento sia dei danni evento caratterizzati dalla perdita della possibilità (chance), sia dei danni evento caratterizzati dalla perdita di una certezza. Ciò che cambia è il parametro di riferimento ai fini del risarcimento del danno e ciò in quanto il danno da perdita di chance è un danno da perdita di una possibilità. Ne consegue che la parametrazione delle poste risarcitorie dovrà essere agganciata alla valutazione ed all’apprezzamento del grado di possibilità di realizzazione del risultato.
Assegno divorzile – criteri per il calcolo – rinunce professionali – motivi – irrilevanza
Cassazione –prima sezione civile – rel. Caiazzo– ord. n. 18506 del 8/7/2024
Ai fini del diritto all’assegno divorzile in funzione perequativo-compensativa non è attribuito rilievo specifico alle motivazioni delle rinunce professionali per la dedizione alla famiglia; cioè, a tal fine, non è richiesto che la suddetta rinuncia da parte dell’ex coniuge sia espressamente motivata in funzione dell’impegno per la famiglia, essendo sufficiente che vi sia il rapporto causale tra tale rinuncia e l’impegno familiare, che la scelta sia condivisa tra i coniugi e che, attraverso essa, il patrimonio comune o dell’altro coniuge si sia incrementato in ragione della dedizione esclusiva al lavoro del coniuge, indipendentemente dalle motivazioni che hanno indotto alla stessa scelta.
Compenso avvocato – cliente straniero – giurisdizione
Compenso professionale – avvocato – cliente straniero – giurisdizione
Cassazione –seconda sezione civile – rel. Rolfi – ord. n. 23486 del 25/10/2023
Se la prestazione dell’avvocato è stata eseguita o avrebbe dovuto essere eseguita sul territorio italiano lo straniero può essere convenuto davanti al giudice italiano per il compenso professionale non pagato, anche nel caso di straniero non residente in uno Stato Ue
Danno da perdita del rapporto parentale – concorso di colpa della vittima – riflesso sui danni iure proprio degli eredi – tabelle di Milano e ricorso in Cassazione – debiti di valore e interessi compensativi – necessità della domanda
Danno da perdita del rapporto parentale – concorso di colpa della vittima – riflesso sui danni iure proprio degli eredi – tabelle di Milano e ricorso in Cassazione – debiti di valore e interessi compensativi – necessità della domanda
Cassazione –terza sezione civile – rel. Dell’Utri – ord. n. 16413 del 12/6/2024
Anche il danno iure proprio dei congiunti del defunto risentono della decurtazione del danno in base al concorso di colpa dello stesso.
L’omessa o erronea applicazione delle tabelle di Milano può essere fatta valere, in sede di legittimità, come violazione dell’art. 1226 c.c., costituendo le stesse parametro di conformità della valutazione equitativa alla disposizione di legge. Da tale premessa discende l’incongruità della motivazione del giudice di merito che, discostandosi dai parametri indicati da dette tabelle, non dia conto delle ragioni della preferenza assegnata ad una quantificazione che, avuto riguardo alle circostanze del caso concreto, risulti sproporzionata rispetto a quella cui l’adozione dei parametri tratti dalle tabelle milanesi consenta di pervenire.
Nei debiti di valore il riconoscimento dei c.d. interessi compensativi costituisce una mera modalità liquidatoria del possibile danno da lucro cessante, cui è consentito al giudice di far ricorso con il limite costituito dall’impossibilità di calcolare gli interessi sulle somme integralmente rivalutate dalla data dell’illecito, senza che sia tenuto a motivarne il mancato riconoscimento, salvo non sia stato espressamente sollecitato mediante l’allegazione della insufficienza della rivalutazione ai fini del ristoro del danno da ritardo. Sul punto, è peraltro appena il caso di richiamare il consolidato insegnamento della giurisprudenza di legittimità, ai sensi del quale, nei debiti di valore derivanti da fatto illecito, gli interessi compensativi sulla somma rivalutata non possono essere riconosciuti in mancanza di una specifica domanda di parte, perché tali interessi costituiscono la modalità liquidatoria del danno, che deve essere allegato e provato, causato dal ritardato pagamento dell’equivalente monetario attuale della somma dovuta all’epoca dell’evento lesivo e non potendosi onerare il creditore della prova di un danno in relazione al quale non abbia formulato una domanda
Constatazione amichevole di sinistro – presunzione di prova a favore del danneggiato – limiti – tamponamento multiplo – modulo non firmato dal danneggiato
Cassazione –terza sezione civile – rel. Cirillo – ord. n. 15431 del 3/6/2024
La Corte nel ribadire tutti i principi già espressi a partire dalle SS.UU. del 2006 affronta il caso particolare di tamponamento multiplo con cai firmato solo dagli altri protagonisti del sinistro e non dall’attore che, quindi, non se ne può giovare.
Tamponamento a catena – presunzione ex art. 2054 secondo comma c.c. a coppia di veicoli – criteri
Cassazione –terza sezione civile – rel. Spaziani– ord. n. 15923 del 7/6/2024
La presunzione ex art. 2054 secondo comma c.c. che si applica a coppie di veicoli (tamponante \ tamponato) nei tamponamenti a catena (quando non vi è prova della responsabilità esclusiva del primo tamponante) si applica riducendo alla metà il danno subito da ciascun tamponato e non differenziando il danno anteriore da quello posteriore, in quanto la presunzione predetta si applica al danno nella sua interezza.
Responsabilità del proprietario del veicolo ex art. 2054 comma terzo cc – esclusione
Responsabilità del proprietario del veicolo ex art. 2054 comma terzo cc- Circolazione del veicolo prohibente domino – condizioni
Cassazione –terza sezione civile – rel. Rossetti – ord. n. 15237 del 30/5/2024
La formula della legge (“contro la volontà”), per pacifico orientamento di questa Corte, va interpretata nel senso che per escludere la responsabilità del proprietario non basta dimostrare il suo dissenso alla circolazione (e cioè che la circolazione sia avvenuta invito domino). Circolazione del veicolo “contro la volontà” del proprietario, per i fini di cui all’art. 2054, comma terzo, c.c., va invece interpretata nel senso che il proprietario d’un veicolo a motore, per andare esente da responsabilità, deve dimostrare di avere adottato ogni concreta misura per impedire in facto la circolazione. Non dunque, il mero dissenso alla circolazione basta ad escludere la responsabilità del proprietario, ma una condotta concreta ed efficacemente intesa ad impedire la circolazione (ex permultis, da ultimo, Sez. 6 – 3, Ordinanza n. 1820 del 29/01/2016, Rv. 638539 – 01, ma il principio è risalente e consolidato: così già Sez. 3, Sentenza n. 778 del 07/04/1964, Rv. 301104 – 01). Per la stessa ragione, nemmeno il furto del veicolo può escludere la responsabilità del proprietario, se egli non abbia adottato idonee misure per prevenirlo: misure, per quanto detto, che debbono consistere in comportamenti, e non in semplici dichiarazioni (Sez. 6 – 3, Ordinanza n. 20373 del 09/10/2015, Rv. 637634 – 01)
Cessione di azienda
Cessione di azienda – subentro nei contratti ex art. 2558 c.c.- differenza con l’art. 2560 c.c. – somministrazione
Cassazione –terza sezione civile – rel. Porreca – ord. n. 10902 del 23/4/2024
“La regola posta dal primo comma dell’art. 2558 cod. civ. è, dunque, applicabile soltanto ai contratti con prestazioni corrispettive non ancora interamente eseguite da alcuna delle parti, mentre non rientrano nella previsione di tale norma, ma in quella dell’art. 2560 cod. civ., sia i rapporti obbligatori sorti da contratti a prestazioni corrispettive di cui quella o quelle poste a carico di uno dei contraenti siano state già interamente eseguite, sia quelli aventi la propria fattispecie costitutiva in un contratto con prestazioni a carico di una sola parte;
la previsione dettata dal primo comma dell’articolo 2560 cod. civ., concernente la permanente responsabilità dell’alienante in ordine ai debiti inerenti all’esercizio dell’azienda maturati anteriormente al trasferimento, è completata nel secondo comma, che cumula alla responsabilità del cedente anche quella del cessionario, sempre che il debito risulti dai libri contabili obbligatori;
quando, come nel caso, si tratta di:
- a) contratti a prestazione continuativa e periodica (qual è la somministrazione) in corso, e
- b) debiti successivi alla successione contrattuale correlata “ex lege” alla cessione di azienda,
di questi ultimi risponde l’acquirente inerendo essi all’azienda somministrata e oggetto di subingresso, eterodeterminato normativamente in chiave speciale e funzionale al complesso aziendale medesimo, fermo il termine di cui al secondo comma dell’art. 2558, cod. civ., decorrente dalla notizia della cessione, ai fini della possibilità di esercizio del recesso del ceduto”
Raccolta delle ordinanze interlocutorie della Corte di Cassazione Aprile 2024
Rassegna della giurisprudenza della Corte di Cassazione Febbraio 2024
Somministrazione
Somministrazione – linea telefonica – ritardi del gestore – danno
Cassazione –terza sezione civile – rel. Moscarini – ord. N. 10885 del 23/4/2024
La mancata attivazione di una linea telefonica protratta per sei mesi costituisce danno risarcibile per l’utente impresa per perdita di chances di acquisizione di nuova clientela e va liquidato ex art. 1226 c.c. in assenza di prova sul quantum.
Locazione a uso commerciale – Ritardo nell’esercizio del credito del locatore
Locazione a uso commerciale – Ritardo nell’esercizio del credito del locatore
Cassazione –terza sezione civile – rel. Spaziani – ord. N. 11219 del 26/4/2024
La (limitata) applicazione nel nostro ordinamento del principio contenuto nell’istituto della Verwirkung del diritto tedesco.
Illecito aquiliano e interessi compensativi
Illecito civile – interessi compensativi – criteri
Cassazione –terza sezione civile – rel. Giaime Guizzi – ord. N. 10376 del 17/4/2024
Gli interessi compensativi sono sempre dovuti e con decorrenza dalla data dell’illecito civile a condizione che siano stati oggetto di domanda
Danno patrimoniale – spese per l’assistenza del danneggiato
Danno patrimoniale – spese per l’assistenza del danneggiato – spese passate e prova (anche presuntiva) – spese future
Cassazione –terza sezione civile – rel. Moscarini – ord. N. 8371 del 28/3/2024
“Il danno patrimoniale per spese di assistenza vita natural durante, consistente nella necessità di dovere retribuire una persona che garantisca l’assistenza personale ad un soggetto invalido, è un pregiudizio permanente che si produce «de die in diem», per la cui liquidazione occorre distinguere il danno passato, ossia già verificatosi, che presuppone che il danneggiato abbia dimostrato (anche attraverso presunzioni semplici, ex art. 2727 c.c.) di aver sostenuto dette spese, dal danno futuro, ossia non ancora verificatosi al momento della decisione ma che si verrà ragionevolmente a determinare per tutta la durata della vita residua del danneggiato”.
Danno patrimoniale da lucro cessante – compromissione della capacità di guadagno
Danno patrimoniale da lucro cessante – compromissione della capacità di guadagno – criteri di liquidazione – coefficiente di capitalizzazione – scarto tra vita fisica e lavorativa (non più attuale) – onere di specificità ex art. 360 n. 4 cpc – interpretazione
Cassazione –terza sezione civile – rel. Dell’Utri – ord. N. 8349 del 27/3/2024
La Corte ribadisce il principio che “il danno permanente da incapacità di guadagno non possa più liquidarsi utilizzando i coefficienti di capitalizzazione approvati con r.d. n. 1403 del 1922, dal momento che questi ultimi, a causa dell’aumento della durata media della vita, e della diminuzione dei saggi d’interesse, non sono idonei a garantire un corretto risarcimento equitativo del danno. Sicché, per rispettare il principio di integralità del risarcimento ex art. 1223 cod. civ. la valutazione deve essere svolta mediante la moltiplicazione del reddito perduto ‘per un adeguato coefficiente di capitalizzazione’, alla stregua di parametri che considerino ‘da un lato, la retribuzione media dell’intera vita lavorativa della categoria di pertinenza, desunta da parametri di rilievo normativo o altrimenti stimata in via equitativa, e, dall’altro, mediante coefficienti di capitalizzazione di maggiore affidamento, in quanto aggiornati e scientificamente corretti, quali, ad esempio, quelli approvati con provvedimenti normativi per la capitalizzazione delle rendite previdenziali o assistenziali oppure quelli elaborati specificamente nella materia del danno aquiliano (Sez. 3, Sentenza n. 16913 del 25/06/2019, Rv. 654432 – 02; Sez. 3, Sentenza n. 9002 del 21/03/2022); nel caso di specie, la corte territoriale, risulta aver fatto corretta applicazione di tali principi, avendo ricavato il coefficiente di capitalizzazione dalle più recenti tabelle previdenziali e assistenziali elaborate dall’INAIL.
“Sotto altro profilo, dev’essere ormai destituita di alcun significato l’applicazione del tradizionale principio incline a giustificare una riduzione del risarcimento del danno in applicazione del coefficiente concernente lo scarto tra la vita fisica e la vita lavorativa, non comprendendosene più le ragioni operative nel quadro di un sistema che, attraverso la generalizzazione del criterio di liquidazione pensionistica su base contributiva, appare piuttosto vòlto ad aggravare (invece che ad attenuare) il pregiudizio patrimoniale connesso alla forzata inattività del lavoratore danneggiato”.
“L’onere della specificità ex art. 366 n. 4 c.p.c. (secondo cui il ricorso deve indicare “i motivi per i quali si chiede la cassazione, con l’indicazione delle norme di diritto su cui si fondano”) non dev’essere inteso quale assoluta necessità di formale ed esatta indicazione dell’ipotesi, tra quelle elencate nell’art. 360, co. 1, c.p.c., cui si ritenga di ascrivere il vizio, né di precisa individuazione degli articoli, codicistici o di alti testi normativi (nei casi di deduzione di violazione o falsa applicazione di norme sostanziali o processuali), comportando invece l’esigenza di una chiara esposizione, nell’ambito del motivo, delle ragioni per le quali la censura sia stata formulata e del tenore della pronunzia caducatoria richiesta, che consentano al giudice di legittimità di individuare la volontà dell’impugnante e stabilire se la stessa, così come esposta nel mezzo d’impugnazione, abbia dedotto un vizio di legittimità sostanzialmente, ma inequivocamente, riconducibile ad alcuna delle tassative ipotesi di cui all’art. 360 cit. (cfr. Sez. U, Sentenza n. 17931 del 24/07/2013, in motivazione)”
Condominio – opposizione a decreto ingiuntivo – legittimazione del condominio e non del singolo condomino
L’opposizione avverso un decreto ingiuntivo notificato a un condominio spetta al solo condominio e non anche al singolo condomino
Cassazione – seconda sezione civile – rel Bertuzzi sentenza n. 7053 del 15/3/2024
Polizza di assicurazione – controversia e clausola compromissoria
Il tribunale di Novara ritorna sulla differenza tra arbitrato irrituale e perizia contrattuale partendo dalla fattispecie al suo esame nel quale era stato chiesto l’annullamento dell’accordo fatto tra i periti
Danno morale e micropermanenti – onere della prova e obbligo di motivazione del giudice
La Corte di cassazione riepiloga la differenza tra danno biologico e danno morale e, per le micropermanenti, conclude che l’onere di allegazione e di prova del danno morale deve essere più rigoroso sulla base della circostanza che, di norma, tale pregiudizio è compreso in quello biologico. Tuttavia il giudice se lo esclude deve darne motivazione non potendo escluderlo a priori e in astratto.
Cassazione – terza sezione civile – rel. Iannello – ord. n. 5547 del 1/3/2024
Assegno divorzile – revisione – decorrenza
Sulla decorrenza degli effetti della revisione dell’assegno di mantenimento in sede divorzile: dalla pronuncia o, al più, dalla domanda di revisione, mai dal verificarsi del fatto innovativo.
Corte di cassazione – prima sezione civile – rel. Pazzi – ord. n. 5170 del 27/2/2024
Spese di mediazione – liquidazione con le spese di giudizio – criterio della soccombenza
Corte di cassazione- seconda sezione civile – rel. Giannaccari – ordinanza del 29/2/2024 n. 5389
Le spese di mediazione rientrano nelle spese di giudizio e sono governate dallo stesso principio della soccombenza
Polizza vita – diritti dell’assicurato – prescrizione decennale
Corte costituzionale sentenza n. 32/2024 rel Navarretta
La Corte dichiara incostituzionale l’art. 2952 cc per quanto riguarda i diritti derivanti dalle polizze vita ai quali, invece, si applica la prescrizione decennale ordinaria.
Condanna ex art. 96 terzo comma cpc – Ricorso in Cassazione inammissibile – liquidazione
Corte di Cassazione sez. terza relatore Spaziani- ord. n. 4277 del 16/2/2024.
La Corte di Cassazione condanna il ricorrente ex art. 96 terzo comma cpc per aver proposto un ricorso “del tutto inammissibile” per violazione della doppia conforme. Liquida per tale condanna la somma pari alla metà delle spese di lite liquidate.
Pedone e presunzione di colpa ex art. 2054 comma prima c.c.
Corte di Cassazione sez. terza relatore Cirillo- ord. n. 2433 del 25/1/2024.
La Corte di Cassazione si sofferma sul concorso di colpa del trasportato e ribadisce la necessità che il conducente debba superare sempre la presunzione di colpa di cui all’art. 2054 comma primo c.c. indipendentemente dal comportamento colposo del pedone. AFferma, inoltre, che il limite del 30% di personalizzazione del danno biologico previsto dall’art. 138 cdap è tassativo ma riguardo solo il danno biologico e non anche il danno morale
Trasportato – estremi per il concorso di colpa
Corte di Cassazione sez. terza relatore Pellecchia – ord. n. 138 del 5/1/2024.
La Corte di Cassazione si sofferma sul concorso di colpa del trasportato, segnatamente nel caso in cui lo stesso accetti il rischio di essere trasportato su un veicolo condotto da persona in stato di ebrezza e conclude sostenendo che tale assunzione di rischio non è di per se sufficiente a determinare un concorso di colpa del trasportato
Cessione di azienda – Differenze tra art. 2558-2560 c.c.
Cessione di azienda – Differenze tra art. 2558-2560 c.c. –
Cassazione – terza sezione civile – Rel. Guizzi – ordinanza n. 33675 del 1/12/2023 “Nell’ipotesi di trasferimento di azienda, “l’alienante a termini del combinato disposto degli artt. 2558 e 2560 cod. civ. è liberato dai debiti derivanti dal contratto da lui stipulato per l’esercizio dell’azienda stessa, soltanto ove tali debiti siano corrispettivi in base allo stesso contratto a crediti, mentre deve rispondere solidalmente con l’acquirente di quei debiti cui non si contrappongono in un rapporto di sinallagma contrattuale suoi crediti attuali verso il contraente ceduto” (così Cass. Sez. 2, sent. 20 luglio 1991, n. 8121, Rv. 473262-01, con affermazione recentissimamente ribadita da Cass. Sez. 3, ord. 10 febbraio 2023, n. 4248, Rv. 666772-01). Ad escludere la responsabilità solidale del conferente il ramo d’azienda non è, dunque, la natura di contratto di durata, propria del titolo negoziale da cui deriva la pretesa creditoria del terzo contraente ceduto, ma, per l’appunto, l’attualità rispetto ad essa del credito del conferitario; circostanza, questa, da escludersi nel caso che occupa, avendo VAD provveduto ad eseguire le prestazioni di fornitura in relazione alle quali ha, poi, fatto valere il proprio credito pecuniario. In conclusione, dal combinato disposto delle due norme qui esaminate “emerge che la successione nei contratti di cui all’articolo 2558 cod. civ. trova applicazione in caso di negozi a prestazioni corrispettive non integralmente eseguiti da entrambe le parti” – e non, con nel caso che occupa da una sola di esse – “al momento del trasferimento dell’azienda, mentre, ove il terzo contraente abbia già eseguito la propria prestazione, residua un mero debito la cui sorte è regolata dall’articolo 2560 cod. civ.” (così, in motivazione, Cass. Sez. 3, sent. n. 4248 del 2023, cit.). |
Danno tanatologico e danno parentale
Danno tanatologico e danno parentale – Diritto iure proprio degli eredi e non iure successionis – Nesso di causalità – Causalità adeguata – Danni risarcibili
Cassazione – terza sezione civile – Rel. Porreca – sentenza n. 35998 del 27/12/2023 (altro…)
Volo aereo – ritardo
Volo aereo – ritardo – regolamento Ue 261/2004 – danno non patrimoniale – impossibilità a partecipare al funerale del genitore – risarcibilità
Cassazione – terza sezione civile – Rel. Tassone – ordinanza n. 33276 del 29/11/2023 (altro…)
Opposizione a decreto ingiuntivo –domanda riconvenzionale dell’opposto
Opposizione a decreto ingiuntivo –domanda riconvenzionale dell’opposto – ammissibilità – condizioni
Cassazione – terza sezione civile – Rel. Dell’Utri – ordinanza n. 32933 del 27/11/2023 (altro…)
Assicurazione danni – Premio – clausola di regolazione
Assicurazione danni – Premio – clausola di regolazione – Mancata comunicazione di elementi variabili – effetti – clausola contrattuale che preveda la sospensione della garanzia – Nullità ex art. 1932 c.c.
Cassazione – terza sezione civile – Rel. Spaziani – ordinanza n. 32660 del 23/11/2023 (altro…)
Vendita – consumatori
Vendita – consumatori – Vizi del bene venduto – Onere della prova e rimedi
Cassazione – terza sezione civile – Rel dott.ssa Gorgoni – ordinanza n. 32514 del 22/11/2023 (altro…)
Indennizzo Inail e danno differenziale
Indennizzo Inail e danno differenziale – criteri di valutazione – per poste identiche
Cassazione – terza sezione civile – Rel. Iannello – ordinanza n. 30293 del 31/10/2023 (altro…)
Surrogazione dell’assicuratore sociale
Surrogazione dell’assicuratore sociale – presupposti – identità tra pregiudizio indennizzato dall’assicuratore sociale e danno civilistico – necessità
Cassazione – terza sezione civile – Rel. Rossetti – sentenza n. 29787 del 26/10/2023 (altro…)
Trasportato
Trasportato – chiusura dello mano in uno sportello a opera di un trasportato nei confronti di altro trasportato – Inapplicabilità dell’art. 141 c.a.p. – Fatto del terzo rientra nel caso fortuito – Eccezione in senso lato
Cassazione – terza sezione civile – Rel. Guizzi – sentenza n. 29538 del 24/10/2023 (altro…)
Autotrasporto di cose per conto terzi – corrispettivo del vettore
Autotrasporto di cose per conto terzi – corrispettivo del vettore disciplina normativa succedutasi nel tempo
Cassazione – terza sezione civile – Rel. Gianniti – ordinanza n. 29466 del 24/10/2023 (altro…)
Rc del produttore nozione di prodotto difettoso
Danno da prodotto difettoso – Responsabilità civile del produttore – Nozione di difetto del prodotto
Cassazione – terza sezione civile – Rel. Rossetti – ordinanza n. 29387 del 23/10/2023 (altro…)
Spese mediche in struttura sanitaria privata
Spese mediche in struttura sanitaria privata – risarcibilità – Non invocabilità dell’art. 1227 comma 2 c.c.
Cassazione – terza sezione civile – Rel. Guizzi – sentenza n. 29308 del 23/10/2023 (altro…)
Azione ex art. 149 c.a.p. – Responsabile civile litisconsorte necessario
Terzo chiamato in causa
Terzo chiamato in causa – estensione automatica della domanda dell’attore – condizioni
Cassazione – terza sezione civile – Rel. Gianniti– ordinanza n. 29399 del 23/10/2023 (altro…)
Sinistro stradale avvenuto all’estero
Sinistro stradale avvenuto all’estero – Legittimazione alternativa e non cumulativa del mandatario per la liquidazione dei sinistri con l’assicuratore dello straniero
Cassazione – terza sezione civile – Rel. Sestini – ordinanza n. 29221 del 20/10/2023 (altro…)
Cessione del credito risarcitorio
Cessione del credito risarcitorio – Cessionario impresa consortile – liceità
Cassazione – terza sezione civile – Rel. Gianniti – sentenza n. 27892 del 3/10/2023 (altro…)
Micropermanenti, danno biologico e danno morale
Micropermanenti, danno biologico e danno morale
Cassazione – terza sezione civile – Rel. Gianniti – ordinanza n. 26985 del 21/9/2023 (altro…)
Iva per la riparazione del veicolo
Iva per la riparazione del veicolo – veicolo riparato – assenza di fattura – importo iva non dovuto
Cassazione – terza sezione civile – Rel. Gianniti – ordinanza n. 27052 del 21/9/2023 (altro…)